La Birra Artigianale ai tempi del Covid-19
L’emergenza dovuta alla diffusione del coronavirus, che sta colpendo l’intera nazione, ha messo in ginocchio tutto il mondo della ristorazione italiana e di conseguenza i fornitori. Tra questi ci sono anche i birrifici artigianali, che per le loro dimensioni, in tempi normali riescono a mantenersi in vita tra mille difficoltà. Ora che la domanda è praticamente pari a zero, l’intero mondo brassicolo è in sofferenza, con un futuro incerto. Oggi più che mai è necessario attivarsi per dare ossigeno ai birrifici, per poter sopravvivere in questo momento di emergenza. Molti stanno cercando dei nuovi canali per poter vendere la birra, così come ha fatto il Birrificio War, che ha inviato un appello agli altri birrifici italiani attraverso Unionbirrai, l’Associazione di Categoria dei piccoli birrifici indipendenti.
L’appello del Birrificio War
“Cari colleghi e soci di Unionbirrai, noi del Birrificio WAR, vista la crisi attuale che ci vede tutti coinvolti, abbiamo attivato quella che crediamo fortemente possa essere una misura per salvare o anche solo in parte tutelare la nostra – già fragile – filiera della birra artigianale, dal produttore di malto e di tutte le materie prime, a noi birrifici fino ai Publican, che ci hanno sempre supportato nel lavoro. Abbiamo pensato che una potenziale soluzione potesse essere aderire e far aderire ai servizi di delivery la nostra clientela di Publican, siamo riusciti ad avviare un dialogo con i capi marketing di due delle tre grandi aziende che in Italia offrono questi servizi, ovvero Deliveroo e Just Eat. Hanno accolto molto positivamente la nostra iniziativa e stiamo lavorando con loro per creare un canale preferenziale, così da poter dare a tutti voi l’accesso a questi servizi, con sconti e agevolazioni: è l’unico modo per poter continuare a garantirci – e con noi non intendiamo solo noi del Birrificio WAR, ma tutti noi del mondo della birra artigianale – un minimo di lavoro, aprendoci oltretutto canali di vendita che per ora non avevamo mai considerato e che potranno aiutarci nella ripresa. Ma per fare tutto questo, abbiamo bisogno di voi, che crediate alla cordata di resistenza, inoltrando a tutti i vostri clienti questo messaggio perché non è una cazzata che uniti si vince. Per adesioni contattateci tramite info@birrificiowar.it specificando il nome del pub interessato e l’indirizzo della sede operativa entro e non oltre domenica 15 marzo. Lunedì 16 sarà il nostro turno, inizieremo le trattative commerciali con entrambi i brand di delivery, mettendo sul tavolo quanto siamo riusciti a costruire in questi giorni con tutti voi. Scusateci ma il tempo è veramente poco e in questo momento più che mai prezioso”.
Le nuove opportunità
Un segnale di reazione, quello del Birrificio War, che può essere colto come una opportunità da parte dei birrifici. Magari sono proprio i momenti difficili come questi che stimolano la mente per inventare nuovi servizi utili a produttori e consumatori. Un servizio di delivery molto interessante è quello di HomeBeer, start-up di due giovani ragazzi romani, che si pone come obiettivo proprio quello di consegnare la birra artigianale a casa in pochi minuti dall’ordine. Per ora questo servizio è attivo solo nella città di Roma e l’auspicio è quello di vederlo diffuso presto ovunque. Non possiamo che augurarci che l’emergenza finisca quanto prima, per risollevare una filiera in grande difficoltà, quella della birra artigianale italiana. Cheers!